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Nessuna meraviglia che il giardino divenga anche paradigmatico nel suo insegnamento catechistico (è una cosa normale alla fine del XIX secolo): un esempio chiarissimo lo abbiamo in una lettera dell'aprile 1877 a sua nipote Marthe, un anno dopo la sua Prima Comunione (forse a noi che viviamo cento anni dopo la cosa può sembrare un po' strana):
"Mia cara Marthe,
Credo che presto sarà un anno che abbiamo passato insieme delle meravigliose giornate. Noi preparavamo un piccolo giardino, la tua anima. Poi vi abbiamo piantato alcuni fiori deliziosi, la buone risoluzioni. Hai mantenuto freschi questi fiori in tutto questo tempo? O li hai lasciati appassire o seccare? Quel luogo di pace è ancora fiorito con i gigli della purezza, le rose dell'amore e le viole dell'umiltà e dell'obbedienza? Il Signore Gesù scende qualche volta a deliziarsi in questo splendido luogo? Per mettermi in pace, è sufficiente che tu mi dica che stai facendo quello che puoi.
Sarei felice di vederti presto. Ringrazia papà e mamma per gli auguri. Ricorda tutti noi nella preghiera.
Il tuo caro zio - L. Dehon"
Questa lettera non solo testifica l'affetto di uno zio verso la nipote, ma è anche un esempio di come la sua esperienza della natura entrasse potentemente nel suo discorso su Dio. |
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