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Durante il suo primo anno accademico, Léon Dehon si prepara all'Institut Barbet per l'entrata al Politecnico, ma allo stesso tempo si iscrive all'università per studiare Diritto. A partire dal secondo anno si dedica interamente a questo studio.
Léon "mette a frutto il suo soggiorno a Parigi anche per aprirsi alla vita sociale e politica, per iniziarsi alle questioni estetiche. Frequenta assiduamente il circolo cattolico del quartiere Sain Sulpice... Il circolo era un luogo di incontro e di scambio, frequentato da studenti e intellettuali cattolici. Vi venivano organizzate conferenze su questioni letterarie e su problemi di attualità. Il problema del gallicanesimo, la questione del liberalismo cattolico... erano oggetto di dibattiti appassionati." (Yves Ledure, Profile spirituale, p. 27).
Sempre durante il suo primo anno a Parigi, Léon si iscrive alle conferenze di san Vincenzo. La sua descrizione dà una chiara idea del profilo caritativo di questa organizzazione ma anche del quartiere:
"I nostri poveri erano nel quartiere Mouffetard, oggi attraversato dal Boulevard St. Germain, con una densa popolazione, un quartiere vecchio, sporco e pieno di miserie fisiche e morali. La povertà era orribile. Mi occupavo specialmente di due vecchi, che abitavano in una soffitta, sprovvisti di tutto, una stamberga,d ove io non potevo nemmeno stare in piedi. Ho potuto sviluppare in loro dei sentimenti cristiani e furono per me di edificazione. L'odio sociale regnava nel quartiere. Una volta un'operaia mi lanciò a lungo delle ingiurie e delle minacce, solo perché le sembravo appartenere a una classe sociale più elevata della sua." (NHV I/36r s.)
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